In questo periodo il Circolo ha seguito in prima persona l'annosa questione dei pneumatici abbandonati nell'alveo del fiume Po.
Vi riassumiamo la vicenda riportando gli articoli di Paolo Groppo usciti nelle scorse settimane su
l'eco del chisone.
VILLAFRANCA: PO CIMITERO DI PNEUMATICI.
La risposta della Provincia – Comune e Acea tacciono - Chi paga lo smaltimento?
Lo scempio di aver trasformato il Po in una discarica di copertoni continua a non trovare soluzione. Ci avevano provato a settembre i presidenti delle due associazioni ambientaliste locali, Giuseppe Galfione, per gli Amici del Po, e Francesco Perlo, per il Circolo di Legambiente, con una
lettera inviata al sindaco Agostino Bottano, agli assessori all’ambiente comunale e provinciale e all’Acea Pinerolese, per segnalare la presenza di pneumatici nell’alveo del fiume Po nel tratto Villafranca – Cardè. “ Da diverso tempo i nostri volontari hanno individuato la presenza di numerosi pneumatici abbandonati illegalmente nell’alveo del fiume Po – scrivevano i due presidenti, che aggiungevano - Tali rifiuti rappresentano un elemento di degrado e inquinamento ambientale in un tratto di fiume di particolare pregio naturalistico”.
La questione più rilevante era la presa in carico degli oneri per lo smaltimento dei rifiuti speciali, non conferibili all’isola ecologica, ancora non quantificati ma di cui certo non debbono farsi carico i volontari. Mentre dal sindaco di Villafranca e dall’Acea non è venuta alcuna risposta, alle due associazioni è giunta nei giorni scorsi
una lettera dell’assessore provinciale all’ambiente Roberto Ronco. “La Provincia non è l’organo competente per quanto concerne gli oneri economici relativi alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti oggetto di abbandoni abusivi, che sono di competenza delle amministrazioni comunali e dei gestori locali dei rifiuti – scrive l’assessore Ronco, che lascia però una porta aperta – Si vuole però porre all’attenzione la possibilità di supporto da parte di questa Provincia nell’attività di rimozione di discariche abusive, anche dal corso d’acqua, se si ritiene di particolare entità o difficoltà l’operazione di recupero. L’Ente ha infatti in essere una convenzione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco per attività di questo genere, riconosciute particolarmente gravose per la difficoltà tecnica di rimozione; in questa situazione la Provincia si accolla la spesa legata all’intervento dei mezzi dei VVF, ma anche in questo caso non può accollarsi l’onere dello smaltimento”. Comune e Acea, chiamati in causa dall’assessore provinciale, vorranno dire finalmente la loro? O tutti sperano che una piena del fiume risolva il problema? Anche il fiume attende una risposta e per il momento scorre pigramente infischiandosene dei distinguo degli uomini.
VILLAFRANCA: IL PO RIPULITO DAI COPERTONI
Il Comune pagherà lo smaltimento dei rifiuti.
La vicenda dei copertoni abbandonati sul fondale del fiume Po, nel tratto tra Cardè e Villafranca, denunciata dai volontari delle due associazioni ambientaliste locali - gli Amici del Po e il Circolo di Legambiente - pare aver trovato una soluzione. La questione più rilevante era la presa in carico degli oneri per lo smaltimento di questi pneumatici tra i rifiuti speciali, non conferibili all’isola ecologica, di cui non dovevano certo accollarsi la spesa i volontari. Le sollecitazioni sono giunte anche dall’assessore provinciale all’ambiente Roberto Ronco. “ La Provincia non è l’organo competente per quanto concerne gli oneri economici relativi alla rimozione ed allo smaltimento dei rifiuti oggetto di abbandoni abusivi, che sono di competenza delle amministrazioni comunali e dei gestori locali dei rifiuti – scriveva l’assessore Ronco nelle scorse settimane, inducendo il Comune di Villafranca a rompere gli indugi.
“ C’è un accordo con gli Amici del Po – spiega il sindaco Agostino Bottano – e, anche in questo caso specifico, sono già intercorsi i contatti con l’Associazione che è l’unica che ha “dimestichezza” con l’acqua e ci ha confermato la disponibilità a intervenire”. Vista la delicatezza nell’operazione, i pneumatici verranno recuperati man mano che affioreranno dall’acqua, quindi immagazzinati per poi essere trasportati e smaltiti nella discarica Acea a spese del Comune. Prosegue il sindaco:”Purtroppo, più volte nell’arco dell’anno capita di ritrovare pneumatici o addirittura eternit anche sulle rive dell’affluente Pellice, e dover smaltire tutto in una discarica autorizzata; nel caso dell’amianto, deve essere una ditta specializzata ad occuparsene, previo piano di lavoro ed autorizzazione dell’ASL”. Il sindaco conclude che, in ogni caso, i costi “ sono sempre stati a carico del bilancio comunale, a meno che i rifiuti fossero su proprietà privata”. Il fiume ringrazia.